Tensione nella maggioranza sul ddl Zan. Salvini: “Condividiamo un testo”. Ma il Pd non ci sta.
ROMA – La tensione nella maggioranza sul ddl Zan non sembra essere destinata a placarsi. Nella mattinata di lunedì 5 luglio è arrivata una nuova apertura da parte della Lega con Matteo Salvini. “Troviamoci e condividiamo insieme un testo che aumenti le pene per chi discrimina o aggredisce due ragazzi o due ragazzi che si amano – le parole del leader di via Bellerio riportate dall’Ansa – se il Pd rifiuterà ascolto e dialogo si assumerà la responsabilità di affossare questa legge. A me non interessa litigare, io lavoro per risolvere i problemi e proteggere gli italiani“.
La replica del Pd: “Ci vediamo in Aula”
Appello che non sembra essere stato accolto dal Pd. “Le parole di Salvini – hanno fatto sapere dal Nazareno attraverso le parole del senatore Franco Mirabelli – non cambiano nulla. La Lega ha bloccato il ddl Zan e questi appelli non mi pare che siano credibili. Andiamo in Aula il 13 e vediamo, ognuno si prenderà le sue responsabilità“.
Un pensiero condiviso anche dal M5s. Nel mirino dei pentastellati è finito Matteo Renzi dopo le modifiche presentate e il no di Italia Viva al provvedimento.
La battaglia si sposta in Aula?
La battaglia ora si dovrebbe spostare in Aula. Il giorno della resta dei conti dovrebbe essere quello del 13 luglio quando il testo è atteso in Senato per l’approvazione definitiva. Ad oggi, se confermate le dichiarazioni degli ultimi giorni, il ddl Zan non ha i voti per il via libera.
Una settimana decisiva per trovare un accordo ed evitare una caduta che potrebbe mettere a serio pericolo il futuro di questo Governo. Il premier Draghi non è ancora sceso in campo, ma nei prossimi giorni potrebbe convocare un vertice di maggioranza per arrivare ad un compromesso.